Quel signore che raccontava di cavoli, rape e tutte quelle radici che si nascondevano al di sotto di quelle lunghe e prosperose foglie verdi venivano date come pasto agli animali, finchè un bel giorno qualcuno di più coraggioso -sono quasi convinta sia stato un bambino- l'ha portato in cucina.
E allora mi immagino in piena campagna, in uno di quei casali semplici e bellissimi, gente che porta in tavola fiaschi di vino rosso e fette di pane casareccio; in una di quelle cucine grandi, decorate da mobili in legno e barattoli di marmellata tra gli scaffali. Bolle la zuppa di cavolo in quella profonda pentola laccata di rosso, c'è il profumo dell'arrosto con le patate, c'è una luce soffusa che attraversa la finestra della cucina, il cane all'angolo della stanza che osserva.
Quante ore sprecate ad analizzare le sfumature di un messaggio, quanti silenzi mai diventati parole.
E che cavolo.
Cha cavolo combini?
Cavolo, fantastico!
Ecco, son cavoli amari.
Messi sempre da parte questi poveri cavoli, li utilizziamo fin troppo tra le parole di tutti i giorni. Ma non li chiamiamo mai con il loro vero nome. Avete mai contato quante varietà di cavolo esistono?
Cavolo verza, quello cinese, con foglio intere, il cappuccio rosso e il bianco, cavolo rapa, cavolfiore a broccoletto, grinzoso, il cavolo broccolo, di Bruxelles, ornamentale, nero toscano...
Ce ne sono di sinonimi per la parola "broccolo".
E allora ecco che mi ritrovo a curiosare tra le grinze verdi della specie navone e che cosa scopro?
Cavolo, è arancione!
E allora sorrido felice.
Da Wikipedia si dice Rutabarga, che poi fa parte della specie Brassica, la stessa del Cavolo Navone. Qui lo chiamano Swede, ma ormai le parole non contano così tanto, non più.
Nomi che definiscono categorie, tagliare le frasi e ricomporre parole, giocare con gli accenti e improvvisare. Raccontare presi dall' entusiasmo, cantare per cacciar via lo stress e balbettare nei momenti di confusione emotiva. Mi destreggio lungo la punteggiatura, aggiungendo puntini di sospensione come fossero foglioline di prezzemolo.
E anche se ancora non ho ben capito il vero nome del mio nuovo amico cavolo, lui cuoce felice nel brodo, senza rilasciare nessun odore che può crear fastidio alle più sensibili delle narici, che poi ha un sapore dolce, una via di mezzo tra una patata, carota, zucca e chi più ne ha più ne metta...
Ve l'ho detto che le parole creano e trasformano gesti e che in questo caso si trasformano in vellutate?
Vellutata di cavolo navone con pesto e prosciutto affumicato
Ingredienti:
1 cavolo navone
5/6 patate
1 cipolla
pesto verde di basilico
un cucchiaio di burro
brodo di pollo qb
qualche fettina di prosciutto affumicato
qualche fettina di prosciutto affumicato
panna acida, sale e pepe
Tagliate la cipolla e fatela soffriggere in un cucchiaio di burro, aggiungete le patate e il cavolo (sbucciati, lavati e tagliati a cubetti), cuocete per qualche minuto e poi aggiungete il brodo fino a ricoprire le verdure. Lasciate cuocere fino a che non saranno diventate morbide.
Una volta cotte frullate il tutto con il frullatore ad immersione. Aggiungete qualche cucchiaio di panna acida e riscaldate a fiamma bassa la vellutata.
Servite (calda o fredda) con un cucchiaio di pesto e il prosciutto tagliato a fettine sottili.
Note:
Lo Swede non e' cosi' difficile da tagliare se e' maturo.
Note:
Lo Swede non e' cosi' difficile da tagliare se e' maturo.
............. e quante parole diventate silenzio!
RispondiEliminaquesta zuppa è un abbraccio
Hai ragione, ti sei immedesimata anche tu vero? :)
Eliminache giri di parole, molto interessante il tuo discorso!!!!come la tua vellutata cosi' cremosa, proprio come piace a me!!!!Baci Sabry
RispondiEliminaNon riesco a farne a meno di almeno un cucchiaio di panna nella zuppa....troppo golosa? nah...un bacione!
Eliminache meraviglia!!un delizioso e caldo comfort food :)
RispondiEliminaun bacione,patrizia
www.angolocottura.com
Mirtilla, finalmente conosco il tuo nome! Grazie mille :)
EliminaMa che bel post! mi è piaciuto un sacco! quanti modi di dire con la parole cavolo, che buffo, povero vegetale, quasi quasi messo da parte!! e poi qui da te scopro questo cavolo navone, che nemmeno lo avevo mai sentito nominare! Eh che cavolo! devo rimediare!! :) a presto
RispondiEliminaEh si devi rimediare proprio allora! E fammi sapere come sarà il tuo incontro quando lo conoscerai questo signor cavolo! :)
EliminaCavolo non l'ho mai cucinato in vita mia. A dire il vero neanche lo conoscevo
RispondiEliminaSi imparano sempre cose nuove, ed è così bello, non è vero? :)
EliminaSei sempre unica...io il cavolo non l'ho mai cucinato perchè non mi piace ma il tuo post lo adoro gia!!
RispondiEliminaun abbraccio grande
Barbara, grazie. Lui è un po' diverso dagli altri, lo difendo a spada tratta...se ti piace il sapore della patata dolce, conquisterà anche te :)
EliminaDovremmo consumare tanto cavolo quanto ne nominiamo :-P seguiremmo sicuramente un'alimentazione + sana ^_^
RispondiEliminaOttima la tua vellutata, una vera coccola per scaldare il cuore e il pancino ^_^
Ne approfitto per augurarti un felice inizio settimana :-)
ps: mi raccomando pensa a 2 ricette toscane che ti voglio al mio contest ^_*
http://ibiscottidellazia.blogspot.it/2015/01/la-mia-toscana-un-nuovo-contest-tutto.html
Hai ragione Consu ahah... Purtroppo non ho proprio piu' tanto tempo da decicare al blog...spero di riuscire a partecipare comunque! :)
EliminaMa che cavolo è?? Ah ah, davvero!! Non lo conosco e non l' ho mai visto!! Ma io adoro i cavoli quindi lo devo cercare!! Chissà se qui lo trovo!
RispondiEliminaOttima questa vellutata!! Brava!!
Grazie Silvia, se ti capita di trovarlo (in genere e' sempre messo un po' da parte sui banconi del mercato) cucinalo e non te ne pentirai! :)
EliminaBellissimo post ^^ hai davvero ragione, usiamo tante volte la parola "cavolo" ma lo portiamo poco in tavola.
RispondiEliminaGrazie Arianna...come si dice? "Parla come mangi" ...o in questo caso il contrario? :)
EliminaQuesto nome non l'ho mai sentito,ma comunque sia, il cavolo è molto buono chiamatosi come vuole. La vellutata ancora di più, anche perché sono piatti che ultimamente li faccio molto spesso !
RispondiEliminaIo ne sento proprio il bisogno di queste vellutate che come carezze accompagnano le mie cene.
EliminaSono bellissime le foto..rendono l'idea di come è ancora più buona, la vellutata.
RispondiEliminaDa provare!!
Vivamente consigliata :)
EliminaBellissime foto che descrivono perfettamente l'atmosfera da te raccontata.
RispondiEliminaMi incuriosisce molto, poi io li amo i cavoli, di tutti i tipi :-)
Fabio
Fabio, allora condividiamo una passione! Mi sa non solo una.... :)
EliminaMai visto prima d'ora il cavolo navone... sono rimasta incantata dalla bellezza di queste immagini, complimenti!
RispondiEliminaGrazie mille, mi hai fatto un complimento bellissimo!
EliminaMarti..ma di che cavolo stiamo parlando? =D Non ho mai sentito parlare di questa qualità, ma mi attira molto! Chissà se qui riuscirò a trovarlo. Tu come stai? Un bacione
RispondiEliminaMari, sto bene, mai un attimo ferma purtroppo o per fortuna e tu invece? Se passi da queste parti ne potresti fare scorta di cavolo navone :-)
EliminaAdoro le zuppe e i nuovi sapori mi incuriosiscono sempre molto... chissa' forse mi capitera'di trovare sto cavolo... :-D
RispondiEliminasembra deliziosa! :-)
È da un po' che ti seguo e mi piace tanto come scrivi. Anche io ho aperto un blog,se ti va puoi passare,mi sarebbero molto utili i tuoi consigli https://lisamargherita.wordpress.com/
RispondiEliminaE' una meraviglia...il post, le foto e la zuppa fatta con questo cavolo che non conoscevo neppure! Bravissima Martina...Baci, Mary
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