Ogni anno la stessa identica storia, arriva la vigilia di Natale ed ecco riproporsi costantemente, necessariamente, ineluttabilmente, lo stesso problema esistenziale perennemente irrisolto:
"cosa mangiamo stasera?".
Mi aggiro per casa ancora in pigiama con una teglia vuota in braccio. Mi faccio cogliere dall'ansia...Che cavolo ci metto dentro?
Vado dalla mamma, come al solito a chiedere lumi.
Lei è intenta a provare un bel vestito da sera che è tutto un dire...già la vedo nervosa...brutto segno.
"Tutto ok?" azzardo.
Sospira scocciata ma risponde.
Non insito, ma le chiedo ugualmente un consiglio per la cena. Allora mi guarda di sbieco, la vena sul collo che pulsa innaturalmente...
"Martina, è mai possibile che non comprendi che il Natale non è affatto una festa consumistica? Mica si può pensare solo al cibo, no?"
Nel frattempo nella stanza entra babbo con un ghigno di trionfo stampato sulle labbra.
"Lasciala perdere!" esclama rivolgendosi a me.
"Abbiamo giocato a domino ieri sera e ha perso 50 €"