Risvegliarsi da un sogno

E' esattamente quello che si prova quanto si torna da un viaggio, soprattutto se la terra da dove tornate è l'Islanda.
I ricordi corrono veloce nella mia testa, si accavalcano e mi fanno restare immobile, fissa, a guardare lo schermo pieno di foto.
Esattamente le foto scattate da me sono state 1951.
Troppo poche. Nessuna di loro però rende veramente ogni sensazione percepita...
Arrivare sul tetto dell'Europa, tra le braccia della Natura che ti avvolge tra le sue bellezze e si mostra in tutto il suo splendore...

Camminare su sentieri e avere alle spalle vulcani, dietro di loro enormi distese di ghiaccio e davanti l'orizzonte senza confini...

Animali selvaggi, che caratterizzano enormi distese e che rendono lo spirito libero...

La forza dell'acqua, così preziosa e sempre potabile, sempre presente; la sua potenza si percepisce chiaramente in ogni posto.

Le cascate che si nascondono in ogni dove; ruscelli che scorrono sotto le strade, l'odore di zolfo che si percepisce e che diventa quasi piacevole...

è sempre l'acqua che bolle nel terreno

che spruzza soffi di vapore bollente da piccoli crateri 

e che viene spinta fuori con una velocità che ti fanno rimanere a bocca aperta...

E' sempre l'acqua poi che si trasforma in ghiaccio nell'acqua creando un paesaggio unico...

Terreno soffice che diventa duro come la lava, funghi, fiori di cotone, papaveri artici e frutta che cresce ovunque...

La sensazione di sentirsi così piccolo ti pervade; ti senti così indifeso e allo stesso tempo protetto dalla Natura che ti circonda, che muta ogni istante, sempre più bella, illuminata da uno spiraglio di sole...che quando si mostra, ti dona un regalo...

E la forza del vento che ti alza da terra come per farti volare...che fa correre le nuvole in cielo tanto che non riesci neanche a seguirle...
Nuvole, tante nuvole di forme diverse, così basse che ti sembra toccarle e si trasformano in nebbia, cambiano di colore, si spostano per far spazio a meravigliosi arcobaleni.

Gli uccelli, mai visti così tanti; il paradiso per gli amanti del bird watching.

Le città più grandi, Reykjavik e Akureyri, rispettivamente la Capitale e la Capitale del Nord, come la chiamano loro, riescono a far convivere il loro lato moderno con le abitudini delle mamme islandesi, che lasciano i loro piccoli per strada, nel passeggino.
Non ci sono pericoli.

I paesini, tutti gli altri, come quelli delle favole, che appaiono, come per magia, dopo ore di strada; persi nel paesaggio, poche case, così poche che si possono contare sulla punta delle dita; gente serena e cordiale;

Piccoli porti nei fiordi che sembrano dipinti da un pittore

Bambini di cinque anni che corrono in strada e ti aspettano come fossi un vip, quando arrivi alla prima isola del Circolo Polare Artico;

E sono sempre li, per salutarti quando risali sul traghetto.

Sembra sempre Domenica.
Sembra di stare in Paradiso.
Risvegliarsi da un sogno e tornare alla realtà, è questa la cosa più difficile ora.